BREVE STORIA DI NIGUARDA
ORIGINI
Non sappiamo se nel periodo tra preistoria e storia, in cui nella Pianura Padana
si stanziarono le popolazione più varie (Liguri, Etruschi, Celti), sia
esistito nel
territorio ove ora sorge Niguarda, un villaggio sia pure costituito da qualche
misera abitazione. La cosa pur se probabile non è documentata, iniziamo quindi a parlare
di Niguarda da quando si hanno notizie certe. La prima notizia scritta su Niguarda riporta che San Germano (nato il 380 - morto nel 448 ) in viaggio da Milano a Como, passando per Niguarda fece visita al nobile Leporio gravemente malato. Guarito dopo questa visita, Leporio avrebbe fatto costruire una chiesa intitolata al Santo, probabilmente all'altezza dell'attuale via Ornato 33 prima del ponte sul Seveso (ora incrocio tra via Ornato e via Bauer). Della chiesa, si hanno ancora notizie in uno scritto del XVII sec. dall'allora parroco di Niguarda, don P.Paolo Perego, che riporta lo stato di abbandono della chiesa, trascurata dagli ultimi proprietari e vittima delle continue esondazioni del Seveso. Oltre alle distruzioni causate dalle piene del Seveso, Niguarda deve subire anche le devastazioni degli eserciti di passaggio lungo la strada che porta a nord attraverso Desio, così nel 1510 viene saccheggiata e incendiata insieme ai paesi dei dintorni, come Affori, Bresso e Cinisello, dai mercenari svizzeri della Lega Santa di ritorno dall'assedio (fallito) di Milano. |
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PIEVE E PARROCCHIA
Altro proprietario con vasti possedimenti, soprattutto a Niguarda è il luogo pio delle Quattro Marie, istituzione laica di beneficenza per l'assistenza ai poveri. Nel primo medioevo è testimoniata a Niguarda, la presenza di una chiesa dedicata a San Germano, mentre la chiesa di San Martino, è menzionata la prima volta nel XIII sec. Nel XIV sec. la chiesa di San Martino in Niguarda divenne una rettoria con un prete che vi officiava stabilmente le funzioni religiose. La chiesa di S.Martino a Niguarda potrebbe esistere già all'inizio del XII secolo, se come sembra da quanto riportato dal "Cronico" di Giorgio Giulini (XVIII sec.), Liprando prete di S.Paolo in Milano a seguito di dissapori con il vescovo Grosolano dovette lasciare Milano per riparare presso la Curia di San Martino di Niguarda. La vicenda di Liprando e dell'Ordalia del fuoco o Giudizio di Dio è stata anche ripresa da una canzone di Jannacci "Prete Liprando e il giudizio di Dio". |
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. Nel 1567 in esecuzione dei Decreti del Concilio di Trento le rettorie vengono innalzate a chiese parrocchiali, Niguarda raggiunge così l'autonomia dalla pieve di Bruzzano di cui però continua a far parte. Nel 1618 Pratocentenaro con la chiesa di San Dionigi diventa parrocchia, staccandosi da quella di Niguarda da cui dipendeva in precedenza. A partire dal XVI sec. si ha notizia di varie confraternite che avevano lo scopo di promuovere la devozione popolare e contribuire alle spese della parrocchia. Tali confraternite avevano numerosi aderenti e perdurarono fino al 1783 quando furono sciolte dalle autorità austriache. Sono documentate a Niguarda: La scuola del Santissimo Sacramento, scuola della Beata Vergine Maria, scuola della dottrina cristiana, società del Santissimo Rosario e la confraternita della Santa Croce. |
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DEMOGRAFIA Dopo il concilio di Trento inizia nelle parrocchie l'annotazione sistematica di tutti gli eventi religiosi e i sacramenti celebrati, così anche per Niguarda, a partire dall'inizio del XVI sec, si iniziano ad avere notizie più precise sulla popolazione. Sappiamo così, i nomi dei parroci succedutisi a Niguarda, la durata della loro carica, il numero dei battesimi, dei matrimoni e dei morti. Altre fonte primaria di notizie, soprattutto per quel che riguarda i rapporti tra la parrocchia di Niguarda e quelle vicine, sono i resoconti delle visite pastorali che il vescovo di Milano compiva nelle parrocchie della sua diocesi. Come i secoli precedenti anche il XVII - XVIII e XIX sono secoli di carestie ed epidemie di cui si inizia capirne la portata grazie ai registri parrocchiali. Niguarda nel 1611 risulta avere 762 abitanti che diventano 615 nel 1688 dopo le terribili carestie del 1628-29 e la peste del 1630. Si ritorna ad avere 766 abitanti nel 1756 per arrivare a 900 nel 1786. A Pratocentenaro nel 1611 risultano esserci invece 159 abitanti. Confrontando i dati dei paesi limitrofi si può supporre che la mortalità di peste nel circondario fosse elevatissima, circa un terzo della popolazione nell'epidemia che colpi la Lombardia nel 1576-1577 e della metà in quella riportata dal Manzoni del 1629-1631. Oltre le epidemie di peste del XVI e XVII sec., nei secoli successivi colpirono pesantemente la Lombardia vaiolo e colera. Sempre alto rimase il tasso di mortalità dei bambini fino a tutto '800. I bambini morti nel primo anno di vita erano circa il 25-30% dei nati, cifra che arriva al 45% con punte del 60% e più, se si calcolano i bambini deceduti prima dei dieci anni. |
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Foto link a www.storiadimilano.it |
AMMINISTRAZIONE Diviso in sei zone che
prendevano il nome dalle Porte cittadine vicine: Porta Comasina, Porta
Nuova, Porta Orientale, Porta Romana, Porta Ticinese, Porta Vercellina, il comune dei Corpi Santi verrà poi soppresso definitivamente nel
1873, dopo
l'unità d'Italia.
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Niguarda grazie alla sua posizione isolata rispetto Milano, forse risenti meno delle epidemie che periodicamente colpirono la città. Bernardino Corio, che scrisse "Historia di Milano" sul finire del XV sec., si ritirò ad esempio nel suo podere a Niguarda per scampare alla peste che colpi Milano nel 1484. Nei primi decenni del 1700, si ebbe l'edificazione di villa Clerici (via Terrugia). La villa passò alla fine del secolo ai Conti Biglia che la tennero fino al 1846 quando venne ceduta alla famiglia Melzi. Altre residenze signorili erano villa Trotti (via Passerini 13) e villa Corio già sede del consiglio di zona 9 (via Passerini 7/9). Isolata tra l'Ospedale e la ferrovia la villa cascina detta la "Lunara" cioè Villa Lonati (via Benefattori dell'Ospedale 11) le cui origini risalgono al quattrocento. Dell'inizio novecento è invece la Villa Mellin (via Cesari 20) con annesso lo stupendo parco. Da segnalare nelle vicinanze di Niguarda la Cascina Torretta costruita nel cinquecento e la famosa Bicocca degli Arcimboldi, villa quattrocentesca nei pressi della quale si svolse, nel 1522, la battaglia della Bicocca. |
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