Maurizio Ongaro: Treccani

LA TRECCANI

La più prestigiosa, completa enciclopedia  italiana nacque nel 1929. I lavori iniziarono nel 1925 diretti dal senatore Treccani  e da Giovanni Gentile.

Mastodontica opera, attualmente intorno ai 52 volumi, è ora affiancata da altre opere che le fanno da corollario, contrafforte, sunto ed in alcuni casi da surrogato. Citiamo:

   La Treccanina (Dizionario Enciclopedico Universale). Le stesse voci della Treccani  (Enciclopedia  Italiana). Solo che trattate in modo molto più sintetico.

   Lessico Universale. Essendo nata una quarantina di anni dopo è un'enciclopedia , a tutti gli effetti, più moderna.

   Enciclopedia  del Novecento: 500 monografie sui temi più importanti.

   Enciclopedia  dell'Arte. Debitamente aggiornata sino a Bisanzio. (1400 ca.)

   Enciclopedia  Virginiana.

   Enciclopedia  Dantesca.

   Enciclopedia  giuridica.

   Dizionario della lingua Italiana.

Purtroppo la Fondazione Treccani  è un'imponente e roboante involucro ripieno di buchi.

Potrebbe essere paragonata ad un edificio costruito nel 1929 cui, fatta salva una ripulitura alla facciata, in sessant'anni si sia lasciato tutto com’era.

Oltrepassata la soglia, imponente e sfarzosa, ci si scontra contro tali e tante incongruenze difficilmente accettabili, né più né meno come i classici mattoni sulla testa che precipitano sui malcapitati passanti davanti a molti edifici fatiscenti.

Vediamo un po' qualcuna.

1) L'enciclopedia  vera e propria è quella originale del 1929. Gli unici interventi sono stati quelli di aggiornare le fotografie al 1950. Il che vuol dire che se qualcuno sfoglia una qualsivoglia voce trova definizioni e storiografia all'anno 1925. Non preoccupatevi pero'. Ci sono gli aggiornamenti, una ventina di volumi. Aggiornati sino al 2000. Risultato: a meno che non si stiamo ricercando informazioni inerenti a cose che non sono cambiate negli ultimi 70 anni (!) si è costretti a saltabeccare tra decine (letteralmente) di volumi enormi e massicci.

Ammettiamolo: è un po' scomodo.

E da una enciclopedia  che costa come un'autovettura (18 milioni) e che tappezza intere pareti ci si aspetta qualche cosina di più.

2) La Treccanina; idem come sopra. Le voci sono le stesse quindi identiche sono le conseguenze. Con il bel risultato che si piglia un surrogato dell'originale che mantiene inalterati tutti i difetti dell'originale, aggiungendo quello della limitatezza.

3) Il Lessico universale; essendo delle tre enciclopedie  generiche quello non a tema è il più recente e quindi risente meno delle pesanti controindicazioni delle due precedenti. Comunque diamogli tempo. Visto l'immobilismo treccaniano nessuno ci vieta di pensare che anch'esso, con il tempo, venga doppiato dai suoi stessi aggiornamenti.

4) Enciclopedia  del Novecento. Previo sapere quali siano i temi, più che un'enciclopedia la considererei un sunto monografico.

5) Enciclopedia  dell'Arte. Mi auguro che a qualcuno venga in mente che è accaduto qualche cosa dai tempi di Bisanzio ai giorni d'oggi. Per adesso: "Hic sunt leones".

6) Enciclopedia  Virginiana e dantesca. Sono specifiche e quindi rivolte solo ai pochi interessati

7) Enciclopedia  giuridica. Una delle ultime nate. Fortunatamente è organizzata ad anelli con possibilità di interscambio e di aggiunta delle pagine. Però purtroppo io non sono un leguleio e non me ne può fregar de meno.

8) Vocabolario della lingua italiana. L'ultimo uscito. E forse il più travagliato. Fu annunciato nel 1985 e da molti acquistato e regolarmente pagato.

Perfetto.

Purtroppo le consegne dei primi due volumi iniziarono solo nel tardo 1988, cioè tre anni dopo.

E gli altri, chiederanno i nostri avveduti lettori?

Pazienza, che diamine! Tra un paio d'anni arriverà il tutto, gli ultimi due volumi e l'aggiornamento.

Aggiornamento? Su di un vocabolario?

Ohibò! Innanzi tutto è nella filosofia treccaniana licenziare qualunque opera, prima o poi, con gli aggiornamenti. Poi soprattutto, facendo le cose di fretta, capita di sbagliare. E quindi tutte le voci dimenticate, i neologismi ed i nuovi termini stranieri hanno trovato la loro giusta collocazione in questo volume. Sia di esempio per tutti il termine atrazina, brillantemente dimenticato in prima istanza e prontamente, si spera, inserito in tale contesto.

E così, ad oggi, stiamo parlando di cinque, sei, sette volumi, a seconda di quel che vogliamo commensurare. Ma cresceranno…

Ma allora perché acquistare Treccani ?

Già! Perché.

Perché ne vediamo così tante?

Perché "fa prestigio" Perbacco!

Quante volte l'abbiamo vista, ben allineata, dietro le spalle di qualche eccellente personaggio, in qualche sala riunioni, nel salotto bello.

La verità è che la Treccani  è l'unica enciclopedia  consultata con la nuca.

Ovvero la si prende non per consultarla, giammai, bensì per ostentarla. In verità è uno status symbol un po' costosetto, ma "de gustibus...". Anche perché già le enciclopedie, per definizione, sono poco consultate. Se poi si muore dalla voglia di saperne di più su qualche cosa, qualunque enciclopedia  ci rimanda continuamente da una voce all'altra. (es. Medaglie: vedi Ordini cavallereschi). Se poi bisogna saltabeccare tra decine di volumi, dopo le prime esperienze anche i più tenaci ed indomiti si arrendono. E così tutti quei volumi diventano dei perenni monumenti allo status symbol culturale.

A tal proposito ricordo distintamente una Treccani  che faceva bella mostra di sé in un salotto bello, debitamente riposta in un bellissimo mobile in stile con tanto di sportelli vetrati e chiusi, con i volumi impilati orizzontalmente l'uno sull'altro, a gruppi di tre, in scaffali troppo bassi per contenerli verticalmente. Il che vuol dire che per consultare un volume occorreva muoverne altri due.

Visto il peso, oserei dire un'impresa improba.

Sono pronto a scommettere che, fatto salvo le copie disponibili nelle biblioteche e negli uffici, la maggior parte delle Treccani  non vengono mai e poi mai consultate. A questo punto non converrebbe acquistare solo i dorsali ed esporli egregiamente, stile venditori di mobili? I benefici sarebbero sensibili. Circa il 90% di risparmio sul costo totale. Stesso spazio occupato ma peso infinitesimale, che consentirebbe di poter effettuare ardite soluzioni arredative, quali riporle in scaffali sottilissimi ed in luoghi che non rubano spazio ai libri.

Non dimentichiamoci che stiamo parlando di un volume di circa 0,4 metri cubi. E con il risparmio possiamo acquistare, se non tutte, diverse altre enciclopedie , tra le più prestigiose esistenti sul mercato, con ritrovati moderni quali computer e dischi ottici etc.

Così, con la stessa spesa e la stessa mole di volumi, si giunge ad un risultato sicuramente più completo, vario ed aggiornato.

Salvando pure il look.

 

21-VI-2000

 

Maurizio Ongaro: Treccani

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