Dal giornale della Coop Edificatrice - Marzo 2008 ARTICOLO DEL GIORNALE "DALLA NOSTRA COOPERATIVA" (pagina 16) file .pdf
I prossimi passi dell’Ecomuseo - La costruzione di una Mappa della Comunità di
Niguarda
In questo secondo appuntamento dell’Ecomuseo di Niguarda con “dalla
nostra cooperativa”, proviamo a ripercorrere i passi compiuti finora e
raccontare quali saranno i prossimi, con lo scopo di delineare sempre
meglio il percorso che sta intraprendendo questa esperienza di
costruzione ecomuseale.
Quell’incontro è stato, agli occhi di chi l’ha organizzato, una tappa
importante e un momento di successo. Tappa significativa perché ha
rappresentato il primo esito pubblico del processo di costruzione dell’Ecomuseo
Urbano di Niguarda. Ma anche un successo, giudicando l’afflusso di un
numero considerevole
di persone come un segno positivo dell’interesse che questa iniziativa
può suscitare. Ma qualche dubbio resta, alcune domande emergono nelle
chiacchierate che hanno seguito l’incontro, stimolate forse anche dalla
presentazione del progetto. Ha suscitato molto interesse il video
proiettato, ma ci è stato “richiesto” un video più lungo; altri
interrogativi riguardano il metodo e insieme il tema del percorso: come
si possano rappresentare, con uno strumento quale l’Ecomuseo, ricordi e
memorie, come quelli che fanno riferimento alla vita in fabbrica e alle
precarie condizioni di lavoro in alcune fabbriche come la Pirelli,
spesso anche rischiose sotto il profilo della salute? In che modo questo
progetto si differenzia dalla ricerca storiografica? Il video proiettato il 20 gennaio durava quattro minuti e conteneva un primissimo assaggio dei materiali visivi o orali di cui Niguarda abbonda: basta pensare a quanto il quartiere sia ricco di racconti, storie, testimoni, tradizione, documenti fotografici, un patrimonio che non può non essere valorizzato. Ed è solo andando avanti in questa direzione, che questo breve video potrà diventare un vero e proprio “film”. Ma un film, lo ribadiamo una volta ancora, la cui regia dovrà essere affidata al quartiere intero. Il video non è infatti che una forma di rappresentazione e di racconto, che vogliamo sia corale, delle molte storie che hanno fatto e fanno di Niguarda quello che è. È un pretesto per ritrovarsi a costruire insieme quella storia e raccontarla.
Ma perché raccontare le storie di Niguarda? Anche quelle difficilmente
documentabili o rappresentabili? Perché l’Ecomuseo ci permette di
ricostruire un
Come procedere, quindi, a partire da questi presupposti e da queste
richieste di maggiori materiali da poter “vedere” e nei quali potersi
riconoscere? Nel concreto il prossimo passo sarà la proposta rivolta a tutta la cittadinanza niguardese di partecipare alla costruzione di una Mappa della loro Comunità. La partecipazione alla creazione di una Mappa di Comunità diventa un’occasione concreta non solo, e non tanto, per celebrare il proprio quartiere, ma per immergersi nelle sue pieghe, per iniziare a prendersene cura attivamente, trasformando il proprio attaccamento in una rappresentazione pubblica condivisa, condivisibile e socialmente utile.
Perché una mappa? Perché le mappe servono per orientarsi, per
rappresentare un luogo. Ma la rappresentazione che desideriamo costruire
di Niguarda vuole contenere non solo i luoghi ma anche la sua comunità e
la sua storia. L’idea è di trasformare queste storie in una mappa che
possa essere fruita e progressivamente arricchita da tutta la comunità.
Non quindi una semplice carta geografica o topografica. Queste già
esistono, cartacee o virtuali, già ci permettono di vedere ogni angolo
di una città e di un quartiere. Con un computer, oggi, possiamo quasi
vedere il tetto della nostra casa. La Mappa di Significa poter ridisegnare il territorio ad altezza d’uomo, essere in grado di leggere le storie e le vite delle persone.
Ecco perché la Mappa di Comunità è molto di più di un semplice
inventario di beni materiali o immateriali, ma include anche relazioni,
storie, sentimenti La mappa di comunità è un’occasione per consolidare il rapporto con il quartiere, per vivere momenti di socializzazione e di ricostruzione delle relazioni, per ricucire legami tra le generazioni di ieri e di oggi, per tessere relazioni tra gli abitanti storici e quelli appena arrivati. Descrivere in una mappa il proprio territorio consente di guardarlo dal proprio punto di vista, di capire che il patrimonio di un luogo è fondamentalmente il luogo stesso, con tutti i suoi elementi morfologici e storici, così come sono stati restituiti dalle persone che li vivono, lavorano, soffrono, si divertono, amano, muoiono. Saranno dunque gli abitanti a descrivere il patrimonio del proprio quartiere e a decidere che cosa di questo si debba inserire nella mappa di comunità. Una mappa che servirà a raccontare il quartiere, in primis ai suoi abitanti e in secondo luogo, e non è meno importante, anche a chi non è di Niguarda, ai milanesi tutti e a tutti coloro che vorranno servirsi di questo strumento per conoscere il territorio.
Che aspetto avrà una mappa così concepita? Molte sono le comunità che
hanno costruito la loro mappa. Ognuna a modo suo. Potremmo immaginare
una
Costruire uno strumento del genere richiede la partecipazione e l’aiuto
della comunità, appunto, ed è necessario innanzitutto rispondere ad
alcune domande basilari:
Sulla base di queste prime domande proponiamo alla popolazione di
Niguarda di partecipare al progetto che verrà presentato nelle prossime
settimane.
|