Salita al Monte Roisetta (m 3324) |
Il piccolo borgo, alla base della conca di Cheneil dove si trova la partenza del sentiero per il Roisetta. |
Terza tappa del programma "10 anni x un 4000", che quest' anno esce dai confini della Lombardia per approdare ad una cima della Val d' Aosta. Come 3300 abbiamo infatti scelto il Monte Roisetta, che si trova nell' alta Valtournenche, poco prima della conca di Cervinia. Come, e forse piu' delle altre volte, la vetta selezionata e' particolarmente "abbordabile", e non presenta nessuna difficolta' tecnica: se volete salire una bella vetta di piu' di 3000 metri, molto panoramica e senza patemi questa e' la montagna che fa per voi. Unica cosa da mettere in conto e' l' impegno fisico, visto che si tratta comunque di circa 1300 metri di dislivello, dal parcheggio di Cheneil fino alla vetta, e che si arriva pur sempre oltre i 3000 metri, e verso la fine si puo' essere un po' a corto di fiato. |
La partenza delle camminata si raggiunge in auto da Niguarda in poco piu' di due ore: si prende l' autostrada per Aosta, uscendo a Chatillon, si seguono le indicazioni per Valtournenche/Breuil Cervinia e poco dopo il centro del paese di Valtournenche si svolta a destra, seguendo le indicazioni per Brengaz / Chanlève / Cheneil; dopo qualche chilometro si raggiunge il parcheggio dove lasciare l' auto. Dal parcheggio, posto a circa 2000 metri, parte un sentiero che attraversa il torrente e per una ripida salita a gradoni porta in breve nella conca di Cheneil (2105 m). Arrivati alla base della conca, e riattraversato il torrente, parte il sentiero per il Roisetta (segnavia n°29), che si tiene sulla sinistra della conca, e inizia a salire leggermente, tagliando orizzontalmente il pendio. Caratteristica della salita al Monte Roisetta è l’andamento un po' a strappi del sentiero: infatti dopo il tratto iniziale piuttosto tranquillo si riattraversa il torrente sotto una bella cascata, e qui inizia un impegnativa salita su un tratto piuttosto ripido, che pur offrendo una bella vista sui piccoli salti del torrente taglia un po’ le gambe. |
Alla base della cascata, il sentiero sale ripido sulla destra |
Proseguire lungo il sentiero (segnato con degli ometti) che dapprima seguirà il colle sulla sinistra per poi piegare decisamente a destra dove inizia l’ultima rampa finale. Un’altra svolta a sinistra e in breve si è arrivati sulla cima (3.334 m). Da qui, bel tempo permettendo, la vista spazia sulle cime che circondano la conca del Breuil, dal Dent d' Herens al Cervino, con il Plateau Rosa', la Gobba di Rollin e il ghiacciaio del Ventina (ormai malridotto) proprio di fronte a noi. Piu' a ovest si scorgono i ghiacciai che scendono dal Lyskamm, mentre dall' altra parte della Val d' Aosta il panorama arriva fino al Gran Paradiso. Tutto questo noi pero' l' abbiamo piu' che altro "intuito", visto che le condizioni del cielo ci hanno permesso di vedere bene solo la massiccia mole del Grand Tournalin, poco piu' a sud del Roisetta, e la massa scura della Testa Grigia di Gressoney, nella vicina Val d' Ayas . |
La Becca d' Aran (2952 mt.) vista dalla vetta del Roisetta |
Sosta per riprendere fiato alla base della conca posta sotto la vetta, a circa 3000 metri. |
La vicina vetta del Grand Tournalin (3379 mt.), vista dalla cima del Roisetta |
Sotto la croce, sel versante nord, è tristemente visibile quello che resta del Ghiacciaio del Roisetta, ridotto ormai ad una sottile lastra che quasi si confonde con lo sfasciume delle rocce. Il percorso per la vetta, pur essendo piuttosto lungo (mettete in conto almeno 3 ore e mezza per la salita), non presenta nessuna difficoltà "alpinistica", e quando siamo saliti noi a fine Luglio non abbiamo trovato su tutto il percorso la benchè minima traccia di neve o ghiaccio, ma siamo pur sempre a 3300 metri, e quindi per sicurezza un paio di ramponcini e' meglio portarseli dietro, soprattutto a inizio stagione. |
Anche se il cielo e' coperto, si riescono a scorgere il ghiacciaio del Ventina e la Gobba di Rollin sulla destra |
Finalmente in vetta, e' il momento per metter qualcosa sotto i denti. |
La classica foto con la croce di vetta: da sinistra Walterun, Andrea, Albertone, Franco e il mitico Silvio; accovacciate Antonella e Bruna. Manca Davide, autore della foto e immortalato nella foto precedente mentre si avventa su un pacchetto di biscotti |
Dopo la doverosa sosta in vetta per riposarsi e mettere qualcosa sotto i denti (la nostra e' stata piuttosto veloce, a causa del vento gelido) inizia la discesa, che segue lo stesso percorso della salita, e in circa due ore e mezza si torna alla base. Durante la discesa, quasi a ricompensa della mancata vista panoramica, ci è capitato di vedere dei camosci, qualche marmotta, e i piu' fortunati asseriscono (complice forse la carenza di ossigeno al cervello) di aver avvistato anche lo Yeti. |