Lago del Mucrone (1.894 m)

 

Cronaca della mancata salita al Monte Tovo ... il GO (gentile organizzatore) aveva pensato bene di puntare verso il biellese, ed in particolare alla salita al Monte Tovo, montagna posta dietro (letteralmente) il Santuario di Oropa. Sabato il previdente Walter ha pensato bene di chiamare la rifugista del Rosazza, rifugio cui saremmo passati vicino, per capire se fosse aperto, ma, oltre a scoprire che il rifugio sarebbe stato chiuso, si è sentito sconsigliare la salita per via della neve non consolidata e propensa a scaricare sulla testa di eventuali incauti salitori. Ci riferisce queste considerazioni al parcheggio di Arluno, e quindi si cambia rapidamente meta, decidendo di puntare al Lago del Mucrone, stessa partenza, posto pero' poco dopo il rifugio Rosazza, e quindi di fronte al Tovo.

 

Monte Mucrone che "si specchia" nel lago Mucrone

 

Il viaggio permette di vedere le condizioni, tristi, della zone periferiche di Biella attraversate: una lunga sequenza di capannoni e negozi vuoti, quando va bene con i cartelli 'vendesi' o 'affittasi', quando va male con i segni della rovina. Biella, luogo deputato alla colazione, non sembra brillare di vita .. ma il bar, in zona stazione, si difende bene con le brioche che offre. Dopo la sosta si riparte, qualche affanno nella ricerca dei cartelli che ci indichino il Santuario, e quindi una lunga salita, una dozzina di km, sino a sbucare infine di fronte alla clerical-struttura, parcheggiando senza problemi di fronte ad essa. Piccolo particolare, una volta pronti alla partenza la relazione ci dice che dobbiamo salire lungo la strada sino al parcheggio delle funivie, posto 500m dopo (di asfalto ed in salita), per scoprire che il citato parcheggio è pressochè vuoto. Troviamo anche il tempo di dare una spinta ad un tapino che si ritrova l'auto in panne, spingendolo fino all'inizio della discesa (ovviamente non una utilitaria, ma una monovolume!) ... speriamo che i km in discesa gli siano bastati per far ripartire la vettura, o almeno che i freni abbiano tenuto!

 

si cammina ... si cammina ...

 

 

Gruppo in riposo

Qualche piccolo problema nel cercare l'inizio del sentiero, in quanto il GO detiene la relazione, la legge ma ha capito poco o niente, e cerca di andare da un'altra parte; viene ricondotto alla ragione in breve tempo, e si inizia a salire lungo un sentiero coperto di foglie, nel pieno di un bosco ... se volessimo fare gli snob, potremmo anche affermare che abbiamo avuto modo di osservare il "foliage" del bosco biellese; in un tratto il sentiero diviene quasi strada, seppur completamente devastata e coperta di sassi e sassetti, segno forse di vecchie frane.
Alcuni ruscelli da attraversare (e qui il GO sembra titubante .. forse il ricordo di un tuffo non troppo lontano nel tempo?) e si inizia a trovare qualche chiazza di neve, poi le chiazze assumono continuità sino a diventare un tappeto sotto i nostri piedi; il panorama si apre, peccato per la foschia che lo nasconde in parte, ed il Santuario spicca su tutto il resto, visto dall'alto se ne comprende la dimensione.

 

Il sentiero prende quota un tornante dopo l'altro, sino a portarci al rifugio, posto accanto all'arrivo della funivia che sale da Oropa; il rifugio è chiuso, come sapevamo, e decidiamo di proseguire, in quanto il lago viene dato ad una quindicina di minuti di distanza .. e ne è valsa la pena: la conca dove si trova offre un notevole colpo d'occhio, sul lago stesso e sulla bastionata di monti che lo circonda, che culmina nel Monte Mucrone, monte da cui vediamo scendere alcuni ciaspolatori ed uno scialpinista; cerchiamo di convincere Roberto a saggiare la resistenza del ghiaccio, ma, subdorando la fregatura, astutamente declina l'invito; a questo punto decidiamo di tornare indietro, sino al punto in cui avevamo incontrato un tapis roulant per bambini, dove una giovin coppietta è assorta in silenzio ad ammirare il panorama; il fatto che dopo non molto se ne siano andati ci ha fatto supporre che forse li abbiamo disturbati (sembrava di essere al mercato!); il tappeto ci offre un posto libero dalla neve dove poterci sedere e consumare il frugale pasto (dagli zaini è uscito di tutto .. mancava giusto una pentola di cassouela ed un bottiglione di vino).

 

Tentativo di pranzo

 

Vista sul Santuario

Panorama foscoso

 

Una meritata siesta prima di ripartire lungo la discesa, una via diversa da quella fatta all'andata, sino a quando si ricongiunge con la strada sgarrupata percorsa in salita, a cui segue il sentiero nel bosco, stavolta senza osservare il foliage, ma cercando di evitare sassi e radici nascosti sotto le foglie.
La giornata ha avuto quindi una svolta culturale, in quanto il GO ha estratto dallo zaino alcune pagine che descrivevano il Santuario ... ma dopo pochi minuti di lettura una ribellione popolare ("cambia tono", "soporifero", "troppo lento") ha fatto si che il GO si ritrovasse pressochè da solo con i fogli in mano ma senza pubblico .. colpito nel vivo, si è accodato al gruppo nella visita prima della basilica nuova e della cripta (che non sembra avere suscitato l'entusiasmo del gruppo), poi della chiesa vecchia (piu' bella, o forse solo meno brutta), con la statua della Madonna Nera che sembra essere molto celebre.
Prima di ripartire una merenda presso un bar inserito nel santuario (che tra bar, negozi di souvenir e ristoranti ha un risvolto consumistico non indifferente), e poi via .. verso la coda che ci attendeva in autostrada a causa di un incidente; e qui, come nota di colore finale, si è potuto assistere ad una discussione tra navigatori satellitari condotta attraverso i rispettivi umani, Roberto e Walter, mentre gli altri due passeggeri assistevano abbastanza basiti alla discussione ... (meglio di qua, no meglio di la).

 

Note: 14 km complessivi & i ringraziamenti a Roberto, ormai fotografo ufficiale, nonche' riportatori di  informazioni tecniche. 
 

 

Finalmente si pranza!

 

 

Precauzioni montane

 

 
 
 

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