Viaggio: SIRIA - GIORDANIA PRIMAVERA 1995

GIORDANIA - I parte

Entrati in Giordania cerchiamo un ufficio che cambi i dollari in valuta Giordana, ma a sorpresa scopriamo che le banconote da 100 $ vengono cambiate solo se hanno la data posteriore al 1990. Pare infatti che ci siano in giro molte banconote da 100 $ contraffatte proprio in medioriente. Arriviamo nella capitale Giordana, Amman e ci pare che l'occidente sia più vicino, numerosi fuoristrada quasi nuovi, alcuni palazzi moderni di stile occidentale. Anche la gente con cui abbiamo a che fare sembra più scaltra nei rapporti con i turisti. La città di per sè non offre granché e per visitare qualcosa d'interessante bisogna andare nella vicina Jerash dove si possono vedere le rovine dell'antica città romana. Le rovine sono piuttosto estese anche se il confronto con Pompei non regge.

Già il problema di vivere in Italia e d'aver visitato Pompei è sempre lo stesso, tutte le rovine romane sparse nel mediterraneo dal Marocco alla Siria non reggono al confronto lasciando sempre un po' l'amaro in bocca. 

Petra - il Tresor

Con un pulmino scendiamo verso sud, lasciamo perdere i castelli nel deserto e puntiamo verso il Mar Morto. La parte Giordana del lago non offre molti luoghi attrezzati, giusto un paio d'insediamenti che chiamare balneari sarebbe generoso. Riusciamo però a provare il divertimento di fare il bagno in questo lago salato in cui si riesce a galleggiare allegramente pur  non muovendo un muscolo. Qualcuno prova ad imitare un poster pubblicitario cercando di leggere il giornale mentre galleggia sul dorso. Nuotare risulta invece problematico in quanto sembra che testa e piedi siano spinti fuori dall'acqua incurvando così il corpo. Lasciato il Mar Morto raggiungiamo Petra pernottando poco distante dall'ingresso del sito archeologico per essere pronti ad iniziare la visita il mattino dopo di buon ora. 

Eccoci infatti alle 7:00 davanti ai cancelli anche se il posto  sembra ancora deserto. Dopo poco arriva il bigliettaio, paghiamo i nostri 25 $ (pare che da lì a poche mesi il biglietto sarebbe raddoppiato) e ci inoltriamo per il siq, un canyon che conduce all'interno con delle pareti alte un centinaio di metri e in alcuni punti largo solo un paio. Dove finisce il siq ci appare uno spettacolo veramente impressionante, "il Tresor" la roccia scolpita a forma di tempio ellenistico è proprio di fronte a noi riportandoci  alla mente la scena del film "I predatori dell'arca perduta" dove Harrison Ford in fuga vi passava davanti a cavallo. 

Nei successivi minuti ci scateniamo in una miriade di fotografie, anche perchè il sole che sta arrivando da dietro alle rocce, cambia il colore alla parete dov'è scavato il monumento rendendo lo spettacolo ancor più suggestivo.

All'interno il tempio non offre nulla, la roccia è priva di ogni arredo e quello che si vede è solo uno stanzone spoglio. Questa è la particolarità delle miriadi di monumenti scavati nella roccia di Petra, siano essi templi o tombe sono tutti inesorabilmente vuoti.

Con il passare dei minuti arrivano però anche i primi turisti, qualcuno a piedi altri a cavallo e da lì a poco vedremo anche dromedari portare a spasso per il sito i turisti, quasi fossimo a Disneyland.

Iniziamo quindi a risalire la valle dove si trova Petra, il tutto è sicuramente affascinante, vi sono centinaia di grotte scavate a mano nella roccia e decorate all'esterno.

Prendendocela comoda arriviamo intorno alle 11:00 in cima ad una gola, sopra la quale sorge "il Monastero". In realtà il Monastero è un tempio imponente, scavato per metà nelle rocce e degno punto terminale del sito in contrapposizione del "Tresor" all'ingresso.

Petra - Tombe scavate nella montagna

Petra - il monastero

Verso le 11:00 il caldo si fa pesante, pur essendo a fine Aprile il termometro è vicino ai 35°C. Ridiscendiamo per trovare un po' di posto tra la marea di turisti all'ombra dei vari barettini e fino alle 14 non ci muoviamo di un passo.

Riprendiamo poi pian piano la visita e con una temperatura più umana ci arrampichiamo ancora per un sentiero in mezzo a piccoli canyon per vedere altre tombe. All'orario di chiusura siamo ancora di fronte al Tresor per prendere le ultime foto, la roccia è ora di color giallastro dopo essere passati dal rossastro e poi al rosa della mattina.

Usciamo dal siq ammirati per quel che abbiamo visto oltre che stanchi, per la camminata e per il caldo. Il tour in effetti poteva essere fatto con più calma in due giorni se non fosse che la nostra foga di veder più cose possibili nei pochi giorni a disposizione ci aveva fatto condensare la visita in uno solo.

 

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