Viaggio: AUSTRALIA PRIMAVERA (in Australia) 2001 | |
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5° tappa KAKADU PARK 10/10/'01 Ci svegliamo alle 7:00 e, dopo la solita colazione in camera, andiamo a ritirare la macchina che ci accompagnerà per i prossimi due giorni nelle terre di Crocodile Dundee. Non è un gippone corazzato, alla fine abbiamo optato per una macchina normale, infatti la quasi totalità del percorso sarà su strada asfaltata, è vero che generalmente si incontrano sulla Stuart Hwy, la direttrice nord - sud, ma anche i temibili road train percorrono strade simili a quelle che dovremo fare. |
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L' AVIS ci consegna una Mitsubishi Lancer con il parabrezza scheggiato, l' impiegata ci spiega che la strada per il Kakadu è semplicissima, infatti ci perdiamo subito; chiediamo a una ragazza del luogo che ci scrive sulla nostra cartina il nome della strada giusta.Quando siamo sulla Ahrnem Highway (una corsia che va e una che viene), incontriamo " le cattedrali del nord" concrezioni alte 5m, in realtà immensi termitai di cui si vede solo il sistema di aerazione, un po' come la parte emersa di un iceberg. Arriviamo al "Window on the wetlands" una specie di museo multimediale naturalistico per certi aspetti raccapricciante dove sono ospitati insetti e rettili di ogni tipo. Da lì ci dirigiamo verso l' Adelaide river e prenotiamo la crociera "Jumping Crocodile", sogno del turista medio. All'attracco la barista/cassiera ci mostra un pitone di piccole dimensioni, sprezzante del pericolo lo prendo in mano e mi faccio fotografare ... purtroppo la foto viene mossa! mentre aspettiamo l'orario della partenza un Goana si fa avanti sul molo, il proprietario della baracca attira l'animale con una bistecca, se si escludono le dimensioni, comunque ragguardevoli per un lucertolone, la somiglianza con un rettile preistorico è impressionante, alla fine la bestia azzanna il bocconcino e sparisce nella vegetazione. |
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Il barcone che ci sta' aspettando è rassicurante, un natante di 20 metri a due piani da dove potremo osservare i temibili coccodrilli di acqua salata che saltano per azzannare i bocconi di carne offerti dai marinai, c'è chi ha già deciso di stare al secondo piano dietro i vetri di protezione ....ma siamo proprio in pochi, otto persone per una barca del genere ... arriva l'ora dell' imbarco, saliamo sul barcone .... ma scendiamo dall' altro lato dove ci aspetta una piccola chiatta di metallo con una ringhieretta che sarà alta un metro scarso, capienza max 15 passeggeri !! |
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Partiamo
per questa avventura, dopo un po' di strada a vuoto scorgiamo il primo
coccodrillo che si avvicina all'imbarcazione, sarà lungo due metri
e mezzo, il ragazzo che è al timone ferma i motori ed aggancia una
costoletta a una lunga canna di bambù con uno spago, attira il
rettile che sente l'odore del sangue e balza fuori dall' acqua per
azzannare la carne; tutti scattano foto a ripetizione, la belva è
veramente molto vicina, uso il 50mm ed a volte non riesco a inquadrare
tutto ciò che vorrei, dopo un paio di salti a vuoto il crok, come lo
chiama la guida, riesce nel suo intento, magna e si inabissa.
Sopra il nostro tour tutto su strade asfaltate. |
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Dopo poco incontriamo un secondo rettile, stiamo discendendo il fiume, questo sarà lungo più di tre metri, comincia il gioco e dopo un paio di salti a vuoto l'animale pesta il crapone contro la barca di metallo che rimbomba in modo sinistro, intanto gli scatti si susseguono a raffica. La scena si ripete per altri tre coccodrilli, poi ritorniamo alla base e riprendiamo la macchina. | |
E' ora di pranzo e ci fermiamo in un area attrezzata per mangiarci un panino, ma, aimé, le mosche sono davvero troppe e con la rete antimosche non riusciamo a mangiare, prendiamo la drastica decisione di risalire in macchina e ripartire, uno guida e l'altro mangia, poi c'è anche il condizionatore....Arriviamo all' Aurora resort, molliamo le valige e ripartiamo per il Bowali Visitor Center, un po' un pacco, muoviamo allora per Ubirr Rock, luogo sacro con dipinti aborigeni e da dove si gode una vista spettacolare sulla pianura sottostante durante il tramonto. Quando il sole cala torniamo all' Aurora (resort) e ci concediamo un bagno in piscina, mentre ci rilassiamo sulle sdraio scorgo una lepre piuttosto grossa ..... è un canguro che si guarda un po' in giro e poi scatta ad una velocità impressionante sollevando zolle di prato e sparisce nella boscaglia. Ceniamo al barettino locale con il solito Baramundi. Mentre torniamo in camera rivediamo il piccolo canguro che mansueto sgranocchia qual' cosa ai bordi della piscina. In camera ci aspetta la ormai solita bottiglia di Champagne con le fragole. Km 387 |
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11/10/'01
Ci svegliamo di buon ora e, salutati i gechi che popolano la nostra stanza, guidiamo verso Nurlangie Rock. Ci sono pitture rupestri interessanti, vediamo un paio di lucertoloni da foto e un cangurino che si nasconde tra le rocce. Ci rimettiamo in cammino per lo Yellow river, sulla strada vediamo una frillnacked lizard ma non riusciamo a fotografarla, ci imbarchiamo per la crociera sul fiume.Questa volta il barcone è piuttosto grosso, anche qui il pilota è preparatissimo e ci spiega un sacco di cose, vediamo moltissime specie di uccelli tra i quali la mitica sea eagle, le anse del fiume si contorcono e ad un certo punto spuntano le spire di un boa constriptor; ci spostiamo su una branca dell' east alligator river e più avanti vediamo anche un coccodrillo che si inabissa dopo aver azzannato un barramundi che si nascondeva nel fango. In queste zone il livello dell'acqua, nella stagione delle piogge, si alza anche di un paio di metri e sommerge molti isolotti, solo le mangrovie spuntano in questo paesaggio. Anche la flora è interessante, gigantesche ninfee, grovigli di mangrovie canneti, tutto è rigoglioso, sembra di essere tornati in qualche fertile era preistorica. |
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Mangiamo un panino in macchina e poi ci fermiamo al Warradjan aborigenal cultural center, due boomerang, un paio di foto e tre cartelli parzialmente censurati per motivi culturali .... magra consolazione per gli aborigeni defraudati dei loro territori. Facciamo altri 100 Km, fa un caldo pazzesco ed il condizionatore è sempre a manetta, verso sera arriviamo a Katherine, presa la stanza facciamo un po' di provviste, poi bagno in piscina e cena a buffer. Km 388 |
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12/10/'01 Dopo una notte tempestosa dove piove a dirotto ripartiamo per le famose gole, arrivati al punto di imbarco (Nitmiluk) incontriamo una coppia di inglesi che avevamo già visto ieri, loro, sportivi, prendono la canoa per risalire le gole, noi partiamo con il solito barcone a motore. Il paesaggio è spettacolare, vicino all' imbarcadero c'e' una trappola per coccodrilli, ma il ranger ci dice che non è ancora stagione. Arriviamo alla prima rapida e percorriamo una tratta a piedi per raggiungere un secondo barcone che ci attende al di là dello sbarramento, scorgiamo anche i nostri amici che trascinano faticosamente la canoa sulle rocce. |
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Ci re-imbarchiamo e percorriamo la seconda gola, ci sono alcuni dipinti aborigeni e delle palme, il ranger ci spiega che queste sono state piantate dagli aborigeni per essere utilizzate come impalcature per realizzare i loro dipinti rupestri, le pareti a strapiombo si prestano bene a questo scopo.Più avanti scorgiamo delle spiaggette contrassegnate da cartelli, i coccodrilli nidificano in questi luoghi poco accessibili, alcuni canoisti si concedono un bagnetto, non c'e' pericolo, conferma il ranger, la stagione non é quella riproduttiva, infatti, poco dopo, avvistiamo un coccodrillo che sguazza, è un cucciolo di un metro ..... però ....Arriviamo alla Butterfly gorge dove il fiume fa un ansa e cambia direzione, su alcune alte | |
piante riposano dei grossi pipistrelli, la vegetazione è rigogliosa, il ranger ci racconta che gli aborigeni utilizzavano alcune foglie velenose che crescono qui per fare una pozione velenosa con la quale pescare nei billabong, (grosse pozzanghere), un po' come si fa con la dinamite, il veleno uccide i pesci che vengono a galla ma le carni non sono velenose. Ripresa la macchina arriviamo a Pine Creek dove mangiamo un panino e ci offrono un caffè; riprendiamo la strada e con una scenic road abbastanza inquietante, praticamente una corsia sola, e ritorniamo a Darwin. Ceniamo ancora al Mirambeena con la solita bottiglia di vino in omaggio, ormai siamo quasi alcolizzati. Km 390 |
Continua ---> Port Douglas