Viaggio: AUSTRALIA  PRIMAVERA  (in Australia) 2001 

3° tappa 

Perth & West coast

     
 Perth 1/10/01
Sveglia alle 6:30, ormai stiamo prendendo l' abitudine, un Boeing 737 ci porta a Perth, il fuso cambia nuovamente, qui la differenza con Sydney e' di un ora e mezza.
A mezzogiorno il solito pulmino ci accompagna in albergo, nel pomeriggio  abbiamo tempo per una rapida visita alla città.
La zona un po' più caratteristica e' London Court, ci sono un po' di  negozietti ma il compleanno della Regina d'Inghilterra ci impedisce di fare troppe compere, infatti in suo onore e' quasi tutto chiuso.

 La cena a base di Barramundi fritto in un pub e' un po' pesante  ma è divertente il servizio, dopo aver fatto l'ordinazione ci danno un congegno che si mette a vibrare suonando e lampeggiando quando la comanda è pronta, questo è il segnale per andare a prendere l'ordinazione in cucina ....
    
Geraldton 2/10/'01
Ci svegliamo alle 7, e alle 8 ritiriamo la macchina a noleggio alla Hertz, e' una Toyota Camry con cambio automatico e ovviamente guida a destra, visto che qui si viaggia come in Inghilterra.
 Imbocchiamo la Highway N1 verso Nord, ci fermiamo da un ferramenta per fare  provviste, quando ci accorgiamo dell'errore chiediamo al gestore che gentilmente ci indica uno store più adatto alle nostre esigenze, i generi alimentari hanno prezzi confrontabili ai nostri.

Dopo 200 km circa arriviamo al deserto dei pinnacoli, una distesa arida costellata di speroni di roccia che si stagliano tra le dune di sabbia, i primi navigatori scambiarono questa manifestazione della natura per i resti di una antica civiltà.
Dopo due panini riprendiamo il viaggio, incrociamo un paio di road train, dei colossi della strada che trainano fino a tre rimorchi di dimensione ragguardevoli.
La strada e' distante dalla costa e contornata da "wild flowers" il  paesaggio e' molto uniforme ma comunque tipico.
Arriviamo nel tardo pomeriggio, dopo 537 Km, a Geraldton, cittadina  abbastanza sfigata dove siamo costretti a mangiare in un ristorante  italiano "Raffaello", con nostra sorpresa le tagliatelle sono quasi al dente.

Nanga Bay  3/10/'01

Partiamo di buon'ora e percorriamo la prima parte di strada nel bush fino a Overland Roadhouse, crocevia da dove si dirama la strada per Monkey Mia.

Venti km dopo c'e' la deviazione per Hamelin Pool ma canniamo mostruosamente e percorriamo altri 40 km ! prima di accorgerci dell' errore, l'inconveniente ci fa però incontrare tre  Emu   che ci attraversano la strada, non riusciamo però a fotografarli.

Torniamo indietro e raggiungiamo la vecchia stazione del telegrafo di Hamelin Pool, mangiamo un panino e siamo pronti per la visita.Vediamo le famose stomatoliti, queste sono delle "rocce  viventi", un po' come per i coralli la loro vita è in superficie,  gran parte di quello che stiamo guardando sono i resti degli esemplari vecchi che formano delle strutture simili a rocce affioranti.

Osservando con maggiore attenzione, a volte si possono vedere piccole bollicine di ossigeno prodotte da questi  microrganismi chiamati ciano batteri , ognuno cattura una molecola di anidride carbonica e con un raggio di sole la rompe  fornendo l'energia necessaria per il suo sostentamento,  il sottoprodotto di questo processo è una molecola di ossigeno che si libera nell' aria.

Questa creature sono rimaste immutate da 3 milioni e mezzo di anni fa' e furono responsabili dell' innalzamento della percentuale di ossigeno nell' aria del 20%!

Ci rimettiamo in viaggio e  stando attenti alle segnalazioni arriviamo a Shell Beach, una distesa lunga 60 km di minuscole conchigliette bianchissime che formano una spiaggia profonda anche 40 m.

Lo spessore di questo strato può arrivare a 10 m,  a queste profondità  la compattezza dello strato è tale da permettere l'estrazione di cubi di conchiglie da utilizzare come materiale da costruzione.

Il paesaggio è molto particolare, il riverbero è fortissimo, ricorda più una pista da sci  che una spiaggia, il colore del mare è di un azzurro chiaro vicino a riva e diventa blu quando l' acqua si fa più profonda.

Qui l' acqua è molto salata, grazie a una diga di sabbia naturale che chiude una parte della baia, questo ha permesso alle stomatoliti di proliferare, solo altri due punti al mondo permettono la vita di questi microrganismi. 

Prendiamo un po' di sole sulla spiaggia, sono i primi giorni di caldo "vero" della vacanza,  riprendiamo la macchina e arriviamo a Denham, dove dovrebbe esserci il nostro albergo, dovrebbe perché in realtà l' hotel si trova a Denham località Nanga Bay cioè una cinquantina di km prima.

Invertiamo la marcia e ripercorriamo la strada di prima, ci concediamo anche una deviazione per Eagle Bluff, tanto di km ne abbiamo fatti già uno sproposito.

Finalmente giungiamo all' hotel e ci accorgiamo di aver prenotato un  bungalow!

Km percorsi 545

Monkey Mia 3/10/'01

Sveglia alle 6.50, rapida colazione e alle 7.30 partiamo per andare a vedere i delfini, visto che purtroppo per arrivarci dobbiamo percorre 70 km. Alla spiaggia si paga un pedaggio di 12 aud, che vale per due giorni. i ranger ci fanno schierare sul bagnasciuga e verso le 8.30 arrivano quattro delfini, nuotano quasi a riva, sono vicinissimi, seguono il ranger che cammina davanti a noi, facendo sfilare i delfini. Usciamo dall'acqua, mentre i ranger portano uno spuntino per i delfini, dei fortunati prescelti danno dei pesciolini direttamente in bocca ai delfini. Verso le 9.00 lo "spettacolo" finisce, facciamo un paio di foto anche ai pellicani, qui ci sono quelli più grossi del mondo. Prenotiamo la crociera sul catamarano Shotover (17 metri), durante la crociera vediamo alcuni delfini che si avvicinano al catamarano, che anche Niki, che avevamo già incontrato sulla spiaggia, questi delfini sono bottle nose e sono tra i più intelligenti in quanto sono in grado di usare degli strumenti. Veleggiamo fino a una prateria di erba marina, dove avvistiamo dei rarissimi dugong, animali che hanno dato origine al mito delle sirene. Le vacche di mare, questo è il loro nome "vulgaris", arrivano a pesare fino a 400 kg e mangiano 16 kg di alghe al giorno, al ritorno incrociamo anche una tartaruga marina. Il bagno che ci concediamo, è molto rinfrescante. La cena al motel è un pò casareccia ma mangiabile. 

 

Kalbarri  5/10/'01

Sveglia ancora alle 6:50, vogliamo ripetere l'esperienza di ieri,  questa volta l'acqua è ancora più fredda ma ne vale la pena, scattiamo ancora un po' di foto per immortalare questi momenti poi, verso le 9:00 ci mettiamo in marcia per Kalbarri.

Ripassiamo da Hamelin Pool ma questa volta non avvistiamo gli Emu,  a Billaboong  invece, facciamo rifornimento e, ripreso il cammino dopo poco 3 Emu ci attraversano la strada, questa volta scattiamo subito una foto e poi ci avviciniamo per vedere meglio i volatili camminatori, mi avventuro anche nel bush ma gli Emu fuggono disturbati da un camion che passa in quel momento. A poca distanza da Kalbarri comincia a piovere, giunti all' hotel ci sistemiamo e usciamo subito dopo per andare all'ufficio del turismo.La pioggia si fa torrenziale e ad un certo momento si mette anche a grandinare, torniamo in hotel e ci mettiamo a scrivere le cartoline.

Mentre siamo in macchina un bambinetto a torso nudo a lato della strada accanto ad una pozzanghera mi incita a innaffiarlo, devo accontentarlo e centro in pieno il pozzangherone, l'ondata quasi lo scaraventa a terra ed è felicissimo.

Ceniamo squallidamente al "Black Rock Cafe'" dove sono costretto a pasteggiare con una birra di ginger mentre degli scarafaggi zampettano sul soffitto di travi.     km 490

Perth 6/10/'01

Ci svegliamo alle 7:00, dopo una comoda colazione alle 8:20 partiamo, il giorno prima non avevamo potuto vedere le gole ma abbiamo molta strada da percorrere e decidiamo di vedere solo le scogliere, la giornata è bella, il vento ha spazzato via il temporale di ieri. Ci sono diversi punti panoramici ben indicati, da uno di questi scorgiamo delle macchie nere che fluttuano nelle potenti onde che si infrangono sulle pareti rocciose, sono dei surfisti che si muovono nella schiuma bianca.Questi temerari sfiorano le rocce in equilibrio precario dove le onde si innalzano verso l'alto spinte dai faraglioni che cercano di scrollarsele di dosso, ad un tratto in questa atmosfera eccitante avvistiamo tre pinne nere che si avvicinano, sono dei delfini che completano la magia di questo quadro d'autore. Facciamo ancora un paio di soste e poi ci dirigiamo verso Port Gray dove vediamo una laguna rossa. Riprendiamo la highway per Geraldton, ci fermiamo e acquistiamo tre magliette, le avevamo vista all'andata; un vecchietto amico del negoziante nota la nostra abbronzatura, solo in un secondo tempo ci accorgiamo del suo bastone bianco .......

Imbocchiamo la Route 123 che penetra verso l'interno, il paesaggio è piuttosto monotono, dopo esserci sbafati un panino sorseggiamo un "free coffe for driver" in un baretto locale. Riprendiamo la strada e dopo aver seccato un serpente, un uccellino e un lucertolone ci fermiamo ad un passaggio a livello rosso, attendiamo per qualche minuto, poi una cicciona locale ci avvisa che il semaforo è rotto ... tutto il mondo è paese. Si fa sera, ricambiamo la guida per l'ennesima volta, lo "speed allert" della nostra Toyota Camry suona in continuazione finché arriviamo a Perth.

Ceniamo nel locale dove eravamo stati la prima sera e poi a nanna.             km752

Perth 7/10/'01

Levataccia alle 6:00, abbiamo l'aereo per Ayers Rock alle 8:30 , consegniamo  la macchina e poi check in:

la hostess rileva un'incongruenza nei nostri biglietti, ci rimbalza ad un altro sportello, morale per errore i nostri posti non sono prenotati, dobbiamo stare un altro giorno a Perth, la Quantas ci paga cena, pernottamento, colazione e taxi. Ritorniamo in città e dopo aver telefonato al numero d'emergenza decidiamo di prendere il traghetto per andare a Fremantle, all'estuario dello Swan river. E' una cittadina carina con molti mercatini e negozietti, forse i più economici d'Australia ci sono anche un paio di palazzotti "storici" fra cui la prigione, acquistiamo un bel po' di souvenir, poi prendiamo il treno per tornare all' hotel dove ceniamo e andiamo subito a letto per recuperare la levataccia.

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