Il restauro sostanziale dell' ammiraglia del circolo nautico si rende necessario dopo una ricognizione subacquea dello scafo: la vegetazione ormai ha nascosto le appendici della barca. L' armo è del 1972 e probabilmente non ha mai subito revisioni accurate; oltre all' opera viva (si fa per dire), anche quella morta ha bisogno di cure, il bottazzo è fatiscente e una vistosa ammaccatura sul giardinetto è stata riparata con del nastro adesivo; la galloccia di prua e le due a poppa sono rotte. L' albero è privo di crocette, o meglio quelle originali si sono rotte, e al loro posto campeggiano due boccioli di acciaio inox, che forse avrebbero dovuto essere collegate in qualche modo alle sartie.

La storia:

Prima fase. Visto e considerato il tutto si da inizio al restauro: prima di tutto una bella pulizia con il cif, poi la galloccia di prua viene sostituita, e il moncherino di una galloccia a poppa viene eliminato; il nastro adesivo a poppa viene sostituito, e le crocette vengono provvisoriamente "sistemate" infilando nei boccioli dei raccordi in gomma piena che si collegano a due tubi in alluminio, sostenuti da due morsetti fissati sulle sartie.

Le cime di ormeggio  vengono lavate  a dovere, e l' ancorotto in dotazione viene pulito e oliato a puntino. Anche il fuoribordo, un acciaccato bicilindrico Evinrude, viene smontato e revisionato completamente; la barca è ormai pronta per affrontare le onde del lago.

 

Seconda fase. Ben resto le crocette, fissate in modo approssimativo , finiscono in acqua, e vengono sostituite da due manici di scopa snodati che si infilano nei boccioli e si agganciano alle sartie grazie a due coppiglie; il tutto viene opportunamente e abbondantemente nastrato.

Anche la punta di penna della randa cede e la laringa si stacca; recupero da un velaio della tela, e una collaboratrice di fiducia ( mia mamma) cuce a mano la laringa nella nuova tela, che viene fissata alla vela staccando e riattaccando le due piastre di alluminio che costituiscono la bugna a cui si attacca la drizza; la tela viene tagliata con il saldatore e le cuciture sono fatte a mano.

Terza fase: Dopo aver cercato invano un carrello per portare la barca  a Niguarda, dove poter fare lavori sostanziali,  decidiamo di far carena presso un cantiere del lago (vedi diario di bordo); il risultato sembra buono, alcune bolle di osmosi comunque campeggiano indisturbate.

 

Anche il punto di scotta della randa viene modificato, bloccando lo strozzascotte in posizione opportuna tramite una piastra, in modo da facilitare un rapido sganciamento in situazioni critiche; il risultato, dopo le opportune prove, è soddisfacente.

 

 


 

Il Cantiere

(Il restauro vero e proprio di Trentasette)

 


 

Indre'

Andem a ca'