SALITA AL MONTE EMILIUS (mt. 3559) |
Il programma 10 anni x un 4000 quest' anno subisce un' accelerazione (forse 10 anni sono un po' troppi, e diventeremmo troppo vecchi !), e saltando i 3400 metri approda direttamente alla quota successiva. Come di consueto, abbiamo scelto una vetta che, a dispetto dell' altezza ragguardevole, non presenta difficolta' alpinistiche di tipo tecnico, ed e' salibile da chiunque abbia un po' di allenamento, tenendo pero' in conto che oltre i 3000 metri la fatica si fa sentire e l' ossigeno non e' piu' abbondante come prima. |
Il Monte Emilius e' una bella cima panoramica che si trova in Val d' Aosta, tra la valle principale e quella di Cogne; la base della camminata si raggiunge in auto da Niguarda in poco piu' di un paio d' ore: si prende l' autostrada per Aosta, uscendo ad Aosta Est, e si seguono le indicazioni per Pila (se volete potete anche lasciare l' auto ad Aosta e salire in funivia, ma d' estate non ha molto senso). Da Pila conviene prendere la seggiovia dello Chamole', cioe' la prima a sinistra guardando verso la conca, che permette di tagliar via un bel pezzo di salita, portando da 1800 mt. fino a quota 2300; attenzione agli orari, l' ultima corsa parte alle 17:30. |
La conca che ospita il rif. Arbolle, a sinistra dell' omonimo laghetto |
Davide e Walterun alla base della piramide finale dell' Emilius |
Dall' arrivo della seggiovia parte un sentiero, ben segnalato, che porta verso il rif. Arbolle, base per la salita all' Emilius, da compiersi, secondo noi, il giorno successivo (a meno che non siate masochisti e vogliate fare il tutto in giornata). Il sentiero gira intorno ad un laghetto a pochi minuti dalla seggiovia, per poi inerpicarsi ripido verso il colle di Chamole' (2641 mt.) da dove si ridiscende verso il rifugio, che si trova a 2496 mt.; la discesa dal colle, anche se breve, e' piuttosto ripida, e questo va tenuto in conto per il ritorno, quando andra' percorsa in salita. Comunque nel giro di 1 ora o poco piu' dalla seggiovia si arriva al rifugio, praticamente nuovo e molto confortevole, anche se noi, con la nostra proverbiale sfiga, veniamo piazzati nel locale invernale a causa di un folto gruppone di escursionisti francesi. |
Il servizio di alberghetto (cena, pernottamento, colazione) costa circa 35 euri. Il giorno dopo ci si sveglia di buon mattino (ci sono da fare 1150 metri in salita, piu' il ritorno), e si sale verso l' elegante sagoma della Punta Garin, 3400 e rotti, in direzione est (la vetta dell' Emilius da qui non e' visibile) costeggiando il torrente che forma il laghetto sotto il rifugio; il percorso e' piuttosto agevole, e senza grossi strappi si guadagnano i 400-500 mt che portano alla conca glaciale sotto la piramide dell' Emilius, dove si trova il lago gelato. Da qui si prosegue in direzione del "colle dei 3 cappuccini", sella posta sotto la cresta finale, caratterizzata da tre evidenti spuntoni di roccia; avvicinandosi ai 3 cappuccini il sentiero si fa piu' impegnativo, e bisogna districarsi fra grossi massi, sfasciumi e chiazze di neve; raggiunto il colle, si piega a sinistra, verso nord, in direzione della vetta, ormai chiaramente visibile. |
Il lago gelato, nella conca sotto la vetta dell' Emilius, a circa 3000 mt. di quota |
Il sole filtra dal colle dei "3 cappuccini", spuntoni di roccia visibili al centro della foto |
Da qui le tracce del sentiero un po' si perdono (perlomeno, noi le abbiamo perse), ma a meno di giornate di scarsa visibilita' la direzione da seguire e' intuitiva, e non ci sono grossi problemi; il percorso qui e' piu' faticoso, e' un classico crestone fra sfasciumi e grossi massi, piuttosto ripido, (ricorda un po' il Pizzo Stella e il Tambo') e la quota si comincia a sentire; comunque non ci sono difficolta' particolari, e facendo attenzione si riescono a evitare tratti particolarmente esposti, arrivando in circa un' ora (dai cappuccini) alla vetta. Da quassu' il panorama e' semplicemente mozzafiato !!! L' occhio si perde letteralmente all' orizzonte, e se avete la fortuna di trovare una bella giornata (quando ci siamo stati noi il tempo era fantastico) la vista dalla cima ripaga ampiamente dello sforzo fatto. |
Antonella si inerpica sulla cresta dell' Emilius, dopo aver lasciato alle spalle il colle dei 3 cappuccini |
Il fantastico panorama che si gode dalla cima, verso il gruppo del Gran Paradiso, con il ghiacciaio della Tribolazione che scende verso Cogne |
Dopo aver "visto la madonna" durante la salita, eccoci ai suoi piedi in vetta all' Emilius: Davide, Antonella, Bruna, Davidino e Walterun |
L' Emilius e' un balcone su tutta la Val d' Aosta, il capoluogo e la valle principale sono proprio sotto i piedi, verso nord, con un impressionante salto di 3000 metri, e il panorama a 360 gradi comprende tutte le cime che vanno dalla Punta Tersiva a sud, fino al massiccio del Rosa, passando per Gran Paradiso, Grivola, Monte Bianco, Grand Combin e Cervino. Dopo essersi beati della vista, e rifocillati adeguatamente, si ridiscende seguendo lo stesso percorso della salita; a parte il primo pezzo il ritorno non e' particolarmente piu' spedito dell' andata, e ci vogliono quasi 3 ore per arrivare al rif. Arbolle; qui vale la pena di fermarsi per evitare di far fumare i piedi, e anche perche' lo strappetto che riporta al colle di Chamole', fatto a fine giornata risulta un po' rognoso; dal colle poi si scende rapidamente verso il laghetto di Chamole' e la vicina seggiovia. |