CAMBIAMENTI E
URBANISTICA: QUANTO CONTANO I CITTADINI ?
Internet e' una bella cosa anche perche' scartabellando qua e la' si possono scoprire notizie e informazioni che non si trovano nei "normali mezzi di comunicazione", ma che magari ci riguardano. Proprio seguendo questa "procedura" di curiosare su Internet leggiamo sul sito del Comunue di Milano che il tratto di "Strada Interquartiere" (vale a dire la ex-Gronda Nord) per l' accesso al nuovo pronto soccorso dell' ospedale di Niguarda e' stato sbloccato, indipendentemente dalla valutazione di impatto ambientale che era stata invocata, con ricorso al Tar, dai comitati di quartiere. Viene ovviamente da chiedersi: perche' ? E' cosi' difficile una valutazione di impatto ambientale per un' opera cosi' significativa ? Che controindicazioni ci sono? E soprattutto perche' il parere dei diretti interessati, cioe' i cittadini, non viene tenuto in nessun conto ? In questo periodo, diciamo pure in questi anni, ci sono svariati progetti di riqualificazione di aree dismesse a Milano (su tutti la Fiera): si fa un gran parlare di grattacieli, parchi, giardini, poli tenologici, citta' della moda eccetera; vengono ingaggiati architetti famosi e ipotizzati progetti mirabolanti. Sempre seguendo il metodo "scartabella su Internet" si scopre che "forse i grattacieli nell' area ex-fiera non si faranno", perche' "sono economicamente meno convenienti rispetto a costruire palazzi di 20 piani", che in sostanza si "vendono" meglio (dal Corriere del 7 marzo 04). Al di la' delle considerazioni su e' meglio questo piuttosto che quello (ogni tanto pero' si potrebbe considerare non solo quello che e' piu' "conveniente" ma anche quello che e' piu' "utile" o magari addirittura "piu' bello"), la cittadinanza non viene coinvolta, e dopo attese e speranze per progetti che diano respiro alla citta' e magari la rendano piu' vivibile e piacevole, dopo tempi di attesa spesso biblici, ci ritroviamo con progetti di riqualificazione che alle gente non piacciono, e che in certi casi fanno davvero pena: ne e' un esempio recente il muro costruito in Piazza Schiavone, abbattuto dai cittadini che non lo sopportavano piu', o qualche tempo fa la celebre "alba di luce" alla stazione centrale, che non piaceva a nessuno; anche il Piccolo Teatro di Lanza, costruito dopo 20 anni di scaricabarili, non e' certo una meraviglia (un me' amis l' ha recentemente definito "il teatro piu' scomodo del mondo", per via delle sedie) , e anche interventi di grande portata come il celeberrimo "Progetto Bicocca" lasciano parecchio a desiderare: non ce ne voglia l' architetto Gregotti, autore del progetto, ne' tantomeno gli amici della Bicocca, ma molti dei nuovi palazzi non brillano certo ne' per bellezza ne' per fantasia. E comunque, in tutto questo fermento urbanistico, dov' e' il coinvolgimento dei cittadini ? Il discorso vale naturalmente anche per Niguarda: infatti, a parte la faccenda Gronda Nord, che ruolo hanno avuto i niguardesi nella recente risistemazione viabilistica, che ha portato l' avvento della fatidica Metrotranvia ? (scusate se ritorniamo su questo tema, ma ci sta cuore). Milano in questi anni sta cambiando pelle, quelle che un tempo erano aree industriali e poi aree dismesse sono diventati spazi "pregiati", sui quali si concentrano i progetti per il futuro; la citta' ha quindi l' occasione per ridisegnare pezzi importanti del suo territorio, e Niguarda nel suo piccolo e' e sara' coinvolta in questi processi. Visto che l' occasione e ' importante e la ricaduta sui cittadini non indifferente, sarebbe il caso di sfruttarla bene, e quantomeno di sentire cosa ne pensano le persone (magari tramite dei "comitati per il quartiere" , come auspicavamo tempo fa per il riassetto complessivo di Niguarda). Il fatto pero' che quando i cittadini dicono la loro, vengano messi a tacere (come nel caso della Gronda) non fa certo ben sperare per il futuro. |
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