Milano alla riscossa

ovvero come ti cambio la città !

- Articolo di Vivimilano del 31/12

 

- Articolo sul Corriere del 27/12

 

- Articolo sul Corriere del 24/12

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- Blog creato da Cesare 

- 1° lettera di Cesare a Vivimilano

( 29/12/04 )

Tutto è incominciato a fine 2004 con una lettera all'inserto milanese del Corriere della Sera (Vivimilano) in cui Cesare, trentottenne sconsolato, esprimeva tutto il suo rammarico per la condizione in cui versano Milano ed i suoi abitanti, costretti quest'ultimi (direi rassegnati) a vivere in una città orientata ormai solo agli affari e non alle esigenze dei propri cittadini.

Ottenuto inaspettatamente un gran numero di risposte alla lettera, il Corriere della Sera porta allo scoperto il caso, lo rilancia giorno per giorno e lo amplifica. Ecco che ci si trova a chiedersi (risvegliandosi da anni di torpore) cosa possano fare di concreto per Milano i suoi abitanti .

Dopo le generazione che hanno ricostruito Milano nel dopoguerra, che pur tra molti sbagli, avevano comunque una visione sociale dello sviluppo cittadino, ci si trova ora con un vuoto d'iniziative ed una politica che non sembra voler andar oltre alla normale amministrazione della città.

Saranno in grado i figli del baby-boom degli anni '60, sfiorati dai grandi rivolgimenti del periodo dal '68 al '77, cresciuti negli anni del riflusso, che si sono sorbiti la Milano degli anni '80 con la sua Politica "arraffona", che hanno sperato nella redenzione venuta dall'alto con Mani Pulite e a cui ora sembra rimanere solo l'alternativa Girotondi-Libero mercato, saranno in grado dicevamo questi trenta-quarantenni d'incidere concretamente nella realtà milanese andando oltre la Politica del puro interesse personale ?

Questa generazione, passata l'età dei divertimenti a tutti i costi, si ritrova ora stretta tra le  fatiche del lavoro e le responsabilità di una famiglia, magari con dei pargoli a carico che seppur piccoli hanno le loro belle pretese (fosse anche il solo sopravvivere all'aerosol di smog quotidiano). Riuscirà questa generazione, superata l'euforia iniziale, a creare qualcosa di concreto ? Serve almeno un tentativo, anche solo per guadagnarsi il diritto poi d'apostrofare Gaber dicendo: "la mia generazione ha perso" !

Cesare in ogni caso ci sta provando, visto l'interesse suscitato ha creato un blog dove raccogliere idee e partecipazione, cercando di dar forma ad un'Assise di Trentenni Volenterosi e dando a tutti appuntamento subito dopo le Feste, in modo che già ad inizio Gennaio ci si possa contare e confrontare. Proprio per questo motivo non dimenticatevi di lasciare il vostro indirizzo di posta nella mailing list del blog, in modo da venir informati in tempo reali degli sviluppi dell'iniziativa.

Comunque il compito che l'attende non è facile, più che la città o la politica cittadina si tratta di cambiare il comportamento dei milanesi, comportamenti ormai sedimentati che quasi vengono dati per scontati, come ci spettasse di diritto limitare la libertà altrui per il nostro tornaconto. Quello su cui sicuramente Cesare ha ragione è pensare che i trenta-quarantenni attuali abbiano acquisito Conoscenze e Competenze tali da poter "ideare" un rapporto diverso tra città e cittadino. Quello che fin qui è mancato sono la voglia e la forza di usarle tutti insieme.

Guardiamo con simpatia a questa "lucida illusione", con la speranza di poterne riportare gli sviluppi successivi (anche dopo la fine dell'esposizione mediatica) e "l'ardire" di dare un piccolo consiglio !

Si tratta in fin dei conti di coltivare in noi cittadini quello Spirito Civico di cui l'Italia difetta. Principale strumento per fare ciò non può essere altro che "propagandare" questo Spirito Civico nelle scuole, con la speranza che il seme germogli nei prossimi decenni. Già ... decenni, cambiamenti di questa portata non possono avvenire certo in pochi mesi. Non basta una crociata, seppur portata avanti da una moltitudine d'adepti, per cambiare dall'oggi al domani comportamenti ormai inveterati. Che questo non spaventi, per mettersi in cammino, quale che ne sia la lunghezza, un primo passo bisogna pure farlo.   

 

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